Voucher 2016: vediamo cosa cambia.

Voucher

Il decreto (Dlgs 185/2016) del 24 settembre 2016 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore dall’ 8 ottobre 2016 e contiene diverse modifiche su lavoro occasionale, in particolare la riforma e il rafforzamento della tracciabilità del voucher.

Di seguito, riportiamo le novità.

Voucher: le novità sulla comunicazione.

I committenti (imprenditori non agricoli), almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, sono tenuti a comunicare alla Sede competente dell’Ispettorato del lavoro (alternativamente attraverso il sito dell’ INPS, il contact Center o presso una Sede INPS):

  • Codice Fiscale del prestatore;
  • Durata e luogo di svolgimento della prestazione lavorativa.

La comunicazione può avvenire con due diverse modalità:

  • SMS;
  • Posta Elettronica Certificata.

I buoni lavoro possono essere acquistati dai committenti imprenditori o liberi professionisti, esclusivamente con modalità telematiche attraverso:

  • procedura telematica INPS (Voucher Telematico);
  • tabaccai;
  • Banche Popolari abilitate.

I committenti non imprenditori o professionisti, possono acquistare i voucher, anche presso gli Uffici Postali.

I committenti imprenditori agricoli sono, invece, tenuti a comunicare, con le stesse modalità, i dati relativi al lavoratore e alla prestazione svolta alla sede territoriale dell’ispettorato con riferimento ad un arco temporale non superiore a 3 giorni.

Voucher: le novità sulle sanzioni.

I committenti imprenditori o professionisti agricoli e non agricoli, che non ottemperino agli obblighi di comunicazione, incorrono in sanzioni che variano dai 400 ai 2.400 euro a seconda delle caratteristiche del lavoro svolto.

Voucher: i limiti.

I buoni lavoro vanno utilizzati come forma di pagamento per lavoro accessorio o occasionale,  ossia per le attività lavorative che non danno luogo a compensi superiori a 7.000 netti euro nel corso di un anno civile. La prestazione resa nei confronti di ciascun imprenditore commerciale o professionista non può comunque superare i 2.000 euro netti.

 

3 commenti su “Voucher 2016: guida alle novità.”

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